Si sente parlare spesso di saldatura e di saldatori, ma forse pochi sanno esattamente cosa sono o ne conoscono i dettagli del funzionamento. Il saldatore, chiaramente, come dice il termine stesso, è uno strumento che si utilizza per eseguire un lavoro di saldatura, un pratica che è tutt’altro che recente, ma che, al contrario, risale addirittura all’epoca medioevale. Vediamo anzitutto cos’è esattamente la saldatura
Saldatura: cos’è e come avviene
La saldatura è un particolare procedimento che consente l’unione fisico-chimica tra due parti o elementi di un dato oggetto o di due oggetti distinti tramite giuntura (o fusione) degli stessi, oppure attraverso un metallo di apporto. Questi materiale che funge per la giuntura può essere lo stesso delle due parti che vengono fuse oppure di un materiale diverso, che viene comunemente chiamato “materiale di apporto“. A proposito di queste due differenze occorre distinguere due tipologie essenziali di saldatura: quella autogena, ovvero che avviene con o senza materiale d’apporto, e quella eterogena (chiamata anche brasatura), in cui la giunzione riguarda solo il materiale d’apporto.
Che cosa rende tanto speciale il procedimento della saldatura? A differenza di altri procedimenti di giunzione più o meno permanenti tra due date parti o due elementi (come l’incollatura o la chiodatura, ad esempio), la saldatura rappresenta l’unico procedimento di giunzione permanente e, in certi casi, praticamente totale. Ciò avviene quasi sempre con procedimenti di saldatura di tipo autogeno. Con alcuni processi di saldatura autogena, chiaramente se eseguita correttamente e seguendo certe regole.
Saldatore: cos’è e come funziona
Adesso che abbiamo chiarito cos’è il processo di saldatura, vediamo cos’è il saldatore. Si tratta essenzialmente di un utensile o macchinario che permette di unire tra di loro materiali uguali o diversi , cioè di eseguire il lavoro di saldatura. Oggi esistono diversi tipi di saldatrici e altrettanti modelli, diversi a seconda del tipo di lavoro di saldatura che si va a eseguire. Vediamo quali sono i principali.
I saldatori che vengono impiegati più spesso sono quelli idonei per eseguire la saldatura a stagno. La saldatrice a stagno è abbastanza conosciuta nel campo dell’elettronica, dove è usato per effettuare le connessioni tra la scheda, ovvero il circuito stampato, e i componenti. Uno dei suoi vantaggi è che è abbastanza semplice da usare, richiede un minimo di pratica per riscaldare i componenti nel modo giusto, al fine di evitare le cosiddette “saldature fredde”.
Diverso è il discorso per quanto riguarda i semplici lavoretti di brasatura. Questa, infatti, viene effettuata mediante un cannello, in genere a propano ma può essere anche ossiacetilenico, appositamente regolato per ottenere una fiamma di temperatura non troppo elevata, al fine di evitare di fondere anche i pezzi che si vogliono brasare, in genere attraverso una lega di argento che, a seconda della tipologia, fonde a temperature diverse. Questa saldatrice per brasature è adoperata in genere dagli idraulici per la brasatura di tubazioni o per la produzione di collari, pipe e oggetti similari. In questo caso, la saldatrice è data dal cannello, dal tubo di giunzione con la bombola e dalla bombola stessa, di solito di propano.
Un’altra delle saldatrici più comunemente utilizzate è quelle elettrica, considerata un po’ la saldatrice “per antonomasia”, chiamata anche saldatrice ( o saldatore) ad arco elettrico. Si tratta essenzialmente di una sorta di corto circuito all’interno tra un elettrodo metallico, composto da una sostanza che ha la delicata funzione di isolare l’elettrodo dall’atmosfera circostante (in questo modo si evitano tutti quei fenomeni di ossidazione) e i due metalli da saldare. La maggior parte dei saldatori elettrici hanno una corrente continua, ma esistono in circolazione dei saldatori a corrente alternata, che però risultano meno affidabili ed efficienti e soprattutto più complicati da usare.
Specialmente in questi ultimi anni, si sta diffondendo sempre di più l’utilizzo di saldatori a gas (inerte o non). Si tratta della saldatrice TIG, dal meccanismo e dal funzionamento molto complessi, che è basata su di un flusso di gas inerte (argon o miscele di gas) tra una punta di tungsteno e gli elementi da saldare tra loro, unendo insieme il materiale di apporto. La punta di tungsteno viene inserita in una sorta di elemento a forma di collare all’interno di una piccolo arnese in ceramica, che è in grado di mantenere per un certo periodo di tempo il flusso del gas nella direzione di saldatura. Con questa tipologia di saldatura si può praticamente saldare quasi qualsiasi metallo, o metalli diversi tra loro, ottenendo sempre dei risultati precisi e puliti.
I migliori saldatori: su quali puntare?
In qualsiasi negozio dedicato si possono trovare scaffali interminabili che espongono diversi tipi di saldatori più o meno complessi e dalle mille dimensioni. Se non hai idea di come destreggiarti in questa giungla di macchine da saldatura, puoi sempre ascoltare i nostri consigli. I saldatori Elbex, ad esempio, sono quelli che attualmente offrono il miglior rapporto qualità-prezzo e una buona qualità, compresa quella dei materiali con cui sono realizzati. In alternativa, la MVPower offre dei saldatori a un costo molto contenuto ma con delle performance che poche altre marche di saldatori possono permettersi. Anche la Fimer è un’ottima azienda che ha sempre dimostrato di avere a cuore una certa attenzione per i dettagli e mettere la sicurezza dell’affidabilità sempre al primo posto, fra le priorità assolute.