Il saldatore è un utensile necessario in vari contesti e per effettuare riparazioni di vario genere. Che lo si utilizzi per professione o per diletto, prima di avvicinarsi a questo strumento di lavoro è bene conoscerlo il meglio possibile.
Non solo per scegliere il modello di saldatore più adatto al proprio grado di padronanza ed esperienza (in commercio esistono saldatori di vario genere e funzionanti secondo sistemi di saldatura diversi), ma anche per usarlo con consapevolezza e in tutta sicurezza. In questo articolo troverete le risposte a diverse domande sui saldatori, che vi permetteranno di approfondire vari aspetti: dalle caratteristiche delle principali tecniche di saldatura alle fasce di prezzo, fino ai consigli da seguire per la scelta del modello giusto.
Com’è facilmente intuibile dal suo nome, il saldatore è un attrezzo che serve a saldare, ovvero ad effettuare la giunzione di due componenti in metallo originariamente separate. Nel momento in cui vengono saldate, le due componenti possono essere separate solo se si opera specificatamente per farlo (attraverso l’operazione della dissaldatura).
Sì, il saldatore può saldare sia due metalli uguali che due metalli o leghe di diverso tipo.
In entrambi gli ambiti. Certamente il saldatore è un attrezzo più professionale che casalingo, in quanto chi esercita alcune professioni che comportano la lavorazione dei metalli (come il carrozziere, l’orefice, etc.) non può proprio farne a meno. Tuttavia chi è appassionato di fai da te e/o deve effettuare piccole riparazioni in casa, può utilizzare il saldatore anche in ambiente domestico, purché scelga un modello adatto.
Si tratta della prima grande classificazione che è possibile operare fra le varie tipologia di saldatura.
La differenza sta nel fatto che una saldatura eterogena può avvenire solo con l’ausilio di un terzo metallo (oltre ai due metalli da legare), che è detto metallo d’apporto. Invece la saldatura autogena non necessita di un terzo componente: il punto di saldatura viene creato solo scaldando e comprimendo le due componenti da saldare, senza l’intervento di nessun metallo di apporto.
I saldatori a pressione e quelli a fusione sono senza dubbio i più conosciuti e impiegati.
Questo sistema di saldatura può avvalersi di tecniche diverse, a seconda del modello di attrezzo preso in considerazione.
Ad esempio, in alcuni modelli la saldatura può avvenire mediante riscaldamento e compressione dei punti di contatto dei metalli. In altri invece è resa possibile da fenomeni di resistenza elettrica: il saldatore elettrico (nel quale l’energia elettrica viene trasformata in calore) è in effetti uno dei più utilizzati, soprattutto in casa.
Ci sono quindi diversi saldatori a pressione, non una sola tipologia (a resistenza, per diffusione, a ultrasuoni, etc.)
I saldatori a fusione agiscono semplicemente fondendo i margini dei metalli da saldare: anche in questo caso, come nel caso dei saldatori a pressione, possono essere impiegate tecniche leggermente diverse per raggiungere l’obiettivo della fusione e quindi della saldatura. Ad esempio, i saldatori a gas fondono il metallo attraverso la combustione a temperature elevate di gas diversi.
I saldatori a fusione più largamente utilizzati sono comunque quelli ad arco elettrico.
Ne esistono tre tipologie:
- Saldatore manuale ad elettrodo (MMA, ovvero “Manual metallic arc”)
- Saldatore a filo continuo con protezione gassosa (MIG/MAG. La sigla MAG sta per “metallic active gas”, quella MIG per “metallic inert gas”)
- Con elettrodo infusibile e protezione gassosa (TIG, acronimo per “Tungsten Inert Gas”).
Funziona utilizzando il calore sprigionato da un arco elettrico alle estremità delle due componenti da legare. Nel momento in cui i bordi stanno fondendo, per effettuare la saldatura si usa un metallo d’apporto.
Nel caso dei saldatori MAG e MIG si utilizza come metallo di apporto un filo continuo di metallo (protetto da una miscela di gas che ostacola l’ossidazione del metallo svolgendo quindi un’azione protettiva) che, formando un arco, completa il circuito elettrico. Questo è il procedimento comunemente chiamato “saldatura a filo continuo”.
Visto che il procedimento usato per saldare è praticamente uguale, l’unica sostanziale differenza fra questi due attrezzi consiste nel tipo di gas protettivo utilizzato: nel caso del saldatore MAG si usa un gas attivo (spesso l’ossigeno), nel caso del saldatore MIG invece un gas inerte (il più delle volte si tratta di elio o aragon).
Sì, è possibile perché esistono saldatori a filo che non contemplano l’utilizzo della bombola di gas.
Va però tenuto presente che le saldature che si ottengono sono qualitativamente inferiori rispetto a quelle garantite da un saldatore con gas di protezione.
Si tratta sempre di un saldatore ad arco (a filo continuo), per cui la tecnica di funzionamento è molto simile a quella dei saldatori MAG e MIG. In questo caso, però, per fondere i metalli viene impiegato un elettrodo con barra in tungsteno.
No, questo tipo di saldatore è un attrezzo tipicamente professionale perché per utilizzarlo bene ci vuole una certa esperienza e padronanza della tecnica di saldatura ad arco.
Quindi è meglio evitare di utilizzarlo in casa. Non per nulla anche i professionisti che si approcciano all’utilizzo di questo strumento le prime volte lo usano sempre sotto la supervisione e la guida di una saldatore con più esperienza di loro.
Anche il saldatore MMA sfrutta la la tecnica ad arco elettrico, usando un elettrodo rivestito in metallo. Viene infatti solitamente chiamato saldatore ad elettrodo. Le differenze rispetto agli altri tipi di saldatore ad arco sono sostanzialmente due:
- Non utilizza un gas protettivo (per questo si può usare anche in ambienti chiusi)
- Non è a filo continuo: questo significa che non garantisce una saldatura ininterrotta (un aspetto invece presente nei sistemi MAG/MIG e TIG).
Certo, in questo video, pubblicato da Samuel Magistro, è possibile vedere come si usa un saldatore di questo tipo.
Non particolarmente (dipende comunque dal tipo di apparecchio: un saldatore TIG è più difficile da usare rispetto ad un MAG/MIG), ma all’inizio può non essere semplicissimo.
Il trucco per una buona saldatura è imparare a regolare la velocità di andamento del filo, in modo che si crei un equilibrio con l’intensità della corrente. Il filo infatti deve avanzare ad una velocità maggiore rispetto a quella di fusione: non di troppo, però (altrimenti il metallo rischia di non fondersi bene).
Attraverso l’emissione di raggi laser: il calore del fascio laser permette una saldatura precisa e molto stabile.
Il saldatore laser trova largo impiego nelle oreficerie perché è molto preciso e questa caratteristica lo rende perfetto per lavorare sui gioielli: permette di saldare anche fili estremamente sottili, effettuare il ridimensionamento di un anello, riparare l’argento antico, riempire le incisioni oppure piccole porosità e fori. E molte altre delicate operazioni di questo genere.
Nel saldatore a cannello (detto anche saldatore ossiacetilenica), la fusione del metallo avviene grazie alla combustione dell’ossigeno con l’acetilene: per utilizzarlo occorre regolare i rubinetti posizionati sull’ugello, in modo da stabilizzare la fiamma.
Per lavori di questo tipo, soprattutto se si ha poca esperienza, può andare bene un piccolo saldatore elettrico, perché abbina una certa praticità e facilità di utilizzo (occorre solo collegarlo ad una presa elettrica) ad un buon livello di sicurezza. Ottima scelta anche un modello semplice di saldatore a stagno, molto indicato per i lavori di casa.
Questo tipo di saldatore agisce attraverso uno specifico metallo di apporto: lo stagno, che in genere è reperibile in diversi spessori (per i lavori casalinghi da 0,5 a 1,5 mm). Per usare un saldatore a stagno bisogna quindi effettuare questi passaggi:
- Stagnare la punta del saldatore: bisogna formare un strato di stagno piuttosto sottile intorno alla punta del saldatore. Serve a velocizzare l’operazione di saldatura e ad evitare che la punta si ossidi
- Immergere la punta del saldatore in un liquido disossidante (aiuta a migliorare l’adesione dello stagno)
- Stagnare le estremità da unire
- Procedere con la saldatura: bisogna avvicinare le estremità delle due componenti e unirle fissando lo stagno
- Se necessario, limare un po’ la saldatura.
Una gran varietà: da quelli più semplici destinati al bricolage e ad un utilizzo domestico (come i modelli a stilo o a pistola: i saldatori a pistola sono ideale per legare morsetti e cavi) a quelli più professionali e complessi. La maggior parte dei saldatori in commercio è comunque di tipo digitale: presenta quindi un display attraverso il quale è possibile scegliere varie impostazioni (in primis, la temperatura).
I saldatori a stagno dotati di pompa dell’aria calda sono senza dubbio più efficienti e garantiscono risultati migliori, specie in caso di piccole saldature di precisione. Sono forniti di una turbina dalla quale fuoriescono getti di aria calda che portano l’attrezzo alla giusta temperatura.
Le loro migliori performances rispetto ai modelli senza pompa dell’aria calda sono dovute al fatto di possedere determinate qualità, quali la capacità di raggiungere temperature notevoli (anche fino ai 600°C) e di scaldare lo stagno molto velocemente e una potenza media (che si attesta indicativamente intorno ai 120 W) più elevata rispetto ai modelli senza pompa dell’aria calda.
Per lavorare su piccole resistenze è molto meglio orientarsi su un saldatore dotato di pompa di aria calda e semi-professionale, dotato di display che permetta di regolare in modo preciso la temperatura.
Le tecniche più impiegate per dissaldare sono sostanzialmente due: quella a stantuffo e quella che prevede l’utilizzo di fili in rame. Ecco come funzionano:
- Pompa a stantuffo: si tratta di una pompa dalla forma cilindrica con un ugello sulla punta che ha la funzione di aspirare il metallo sciolto, così da eliminare la saldatura. La potenza aspirante di questo strumento – che dev’essere usato insieme ad una stazione saldante – è in genere molto intensa.
Per dissaldare è sufficiente mettere il saldatore vicino alla saldatura sui cui bisogna intervenire, dopodiché si scioglie lo stagno e si attiva la pompa a stantuffo. Il metallo viene aspirato e la saldatura si rompe molto velocemente
- Trecce dissaldanti in rame: le trecce dissaldanti non sono altro che sottili fili in rame legati l’uno con l’altro in modo da formare una sorta di striscia sottile. Questa tecnica è più lenta della precedente (bisogna ripeterla più di una volta), ma permette ugualmente di ottenere buoni risultati.
Non bisogna fare altro che accostare la treccia in rame alla saldatura e nello stesso momento avvicinare anche il saldatore caldo. In questo modo il calore del saldatore sarà trasmesso ai fili in rame e questo farà fondere lo stagno: gli spazi vuoti che intercorrono fra i fili della treccia riusciranno quindi ad assorbire lo stagno, portando a termine la dissaldatura.
Nel seguente video, pubblicato da Paolo Aliverti, viene mostrato sia come effettuare una saldatura a stagno che come dissaldare (sia con la pompa a stantuffo che con la treccia in rame).
Si tratta di tutti gli strumenti e accessori protettivi da indossare durante l’operazione di saldatura per proteggersi da schizzi e scintille: casco protettivo integrale, guanti, grembiule o tuta antibruciatura (si tratta di indumenti specifici per la saldatura che proteggono da eventuali scottature).
Può diventarlo se non si lavora con cautela, attenzione e con il rispetto delle dovute norme di sicurezza.
I motivi di pericolosità sono sostanzialmente dovuti al fatto che durante la saldatura vengono emessi zampilli e scintille che possono causare scottature sulla pelle o, nel peggiore dei casi, anche incendi (qualora vengano a contatto con sostanze facilmente infiammabili). Inoltre alcune tecniche si effettuano con bombola del gas e questo è un ulteriore fattore di rischio.
Sia nel caso di utilizzo professionale che nel caso di utilizzo domestico, bisogna essere scrupolosi nel seguire le seguenti norme di sicurezza:
- Acquistare un saldatore di una marca affidabile e un modello recente: prima di tutto è bene assicurarsi di disporre di un saldatore realizzato a regola d’arte, ovvero nel pieno rispetto degli standard relativi alla sicurezza. Per questo, a costo di spendere qualcosa in più, è bene puntare sui marchi più seri e conosciuti. E anche privilegiare i modelli più recenti, perché quelli vecchi potrebbero non essere completamente a norma
- Indossare sempre tutti i dispositivi di sicurezza (a volte vengono venduti insieme al saldatore: in caso contrario è necessario acquistarli a parte)
- Fare attenzione a non inalare i gas emessi in fase di saldatura, visto che possono essere tossici e nocivi per la salute (in particolare nel caso si utilizzi il saldatore a stagno)
- Tenere lontani dal posto in cui si sta saldando sostanze infiammabile (come abbiamo visto, gli zampilli della saldatura potrebbero causare un incendio)
- Saldare sempre in ambienti ventilati (a meno che non si utilizzi un saldatore privo di bombola per il gas: in tal caso questa precauzione non è così necessaria).
I prezzi dei saldatori variano tantissimo a seconda del modello e della destinazione d’uso: naturalmente i più cari sono quelli professionali.
Alcuni modelli possono arrivare a costare anche 2000 euro, anche se si può comunque acquistare un buon saldatore professionale a parecchie centinaia di euro in meno. Molto dipende anche dal tipo di saldatore: un saldatore a stagno professionale costa 100-150 euro, mentre i saldatori TIG o MIG/MAG hanno prezzi decisamente più alti.
No, non serve spendere molto. Chi non è interessato ad acquistare un modello professionale (ovvero la maggiore parte delle persone che usa il saldatore in casa per il bricolage) può sostanzialmente scegliere fra un saldatore di fascia media o di fascia bassa. In entrambi i casi la spesa risulta piuttosto contenuta. Vediamo meglio perché.
- Fascia bassa: un saldatore a stagno di fascia bassa può venire a costare sulle 20 euro. Naturalmente ad un prezzo così basso si tratterà di un attrezzo molto basico, privo di display digitale per la selezione della temperatura. Una scelta consigliata solo se si ha intenzione di usare poco il saldatore e per lavoretti molto semplici
- Fascia media: chi invece ha pretese maggiori può optare per un saldatore di fascia media. In tal caso, verrà a spendere intorno ai 50-60 euro per un saldatore a stagno di buona fattura (nel caso di sistemi di saldatura più complessi, come quello MAG/MIG, il prezzo per un prodotto semi-professionale si aggira intorno ai 200 euro).
E’ impossibile dire quale sia il modello migliore di saldatore in assoluto, perché tutto dipende dalle proprie necessità personali. Ad esempio, se l’attrezzo serve solo per lavori di bricolage, un buon modello di saldatore a stagno digitale potrebbe essere la soluzione perfetta, ma se l’attrezzo servisse a scopo professionale l’opzione migliore sarebbe sicuramente un’altra (ad esempio, un saldatore TIG).
Per evitare di scegliere un saldatore poco adatto all’utilizzo che si intende farne, è bene valutare una serie di aspetti che possono aiutare a capire di quale tipo di prodotto si ha realmente bisogno:
- Contesto di utilizzo: il saldatore verrà impiegato per lavoro o solo per hobby? Questo è senza dubbio il primo aspetto da prendere in esame, perché con il contesto di impiego cambiano anche le aspettative rispetto ai risultati da ottenere con il saldatore, la mole di lavoro che l’attrezzo dev’essere in grado di sostenere senza usurarsi in tempi brevi, etc. Per un impiego professionale vanno quindi privilegiati determinati sistemi di saldatura (ad esempio i saldatori TIG) che sarebbero invece inadatti ad un utilizzo domestico. Va inoltre considerato anche per quale tipo di lavoro il saldatore verrà usato più frequentemente (ad esempio, serve in particolare per lavori di precisione?)
- Valutazione della potenza: questo aspetto si collega al precedente. Se il saldatore serve solo per lavori casalinghi, è inutile acquistarne uno molto potente: ne andrà bene anche uno con potenza inferiore agli 80 ampere. Un saldatore professionale dovrà invece avere una potenza maggiore (almeno 125 ampere)
- Frequenza di impiego: molto importante è anche chiedersi quanto il saldatore verrà usato. Solo saltuariamente oppure con una certa assiduità? Nel secondo caso è bene assicurarsi di acquistare un prodotto che sia in grado di sostenere un carico di lavoro continuativo (spendendo quindi qualcosa in più per una prodotto di fattura migliore)
- Disponibilità economica: per finire, bisogna tenere presente anche i prezzi e il proprio budget. Soprattutto a chi ha necessità di risparmiare consigliamo di comparare diversi saldatori, in modo da poter scegliere quello che offre il miglior rapporto fra qualità e prezzo.